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Alla scoperta delle antiche vie di pellegrinaggio siciliane

Cari lettori, oggi vogliamo fare una panoramica sulla storia del “viaggio-pellegrinaggio”. Quanti di voi hanno mai intrapreso un cammino o hanno visitato un luogo legato in qualche modo ad un particolare culto?

Generalmente, quando parliamo di “pellegrinaggio” il nostro immaginario collettivo ci porta in Terrasanta, alla Mecca (per i musulmani), a Santiago de Compostela...

Ma da qualche anno si è fatto tanto per portare alla luce la storia di antichi cammini presenti anche nella nostra bellissima terra.

Vi racconteremo un po’ della Sicilia e della riscoperta delle sue antiche vie di pellegrinaggio, con l’orgoglio di avere contribuito con i nostri studi e con le nostre attività di promozione alla loro rinascita e valorizzazione.

Non dimenticatevi peraltro che la nostra chiesa di S.Cristina La Vetere è una delle tappe di questi percorsi di pellegrinaggio, e presso la chiesa potrete trovare la credenziale del pellegrino per percorrere il tratto della Via Francigena per le Montagne delle Madonie.


Prima di tutto, è noto il riferimento all’espressione “via Francigena, Francisca o Romea” nel Medioevo, come quella strada che metteva in comunicazione le regioni d’Oltralpe con Roma. Il continuo afflusso di pellegrini che dall’Europa si dirigevano verso Roma e Gerusalemme, determinò il divenire della via Francigena come la più importante via di pellegrinaggio.

La Sicilia normanna, fu anche essa sensibile alla pratica del pellegrinaggio: l’uomo medievale aveva bisogno di distaccarsi dalla vita quotidiana, lasciando lavoro e famiglia per incamminarsi verso i prescelti luoghi della fede lungo sentieri caratterizzati da segnalazioni toponomastiche e strutture adibite per ospitarli. Si crea così anche in Sicilia un sistema di itineraria peregrinorum, che convergeva su Messina, città che consentiva l’afflusso di peregrini che proseguivano verso Gerusalemme, Roma o Santiago de Compostela.

Nel 1172 il viaggiatore Beniamino da Tudela ci racconta che a Messina defluivano maggiormente peregrini diretti a Gerusalemme, costituendo quello, il punto migliore per traghettare: non solo la posizione geografica strategica, ma anche grazie ad una serie di politiche operate in età normanno-sveva a favore di Ordini palestinesi proprietari di ingenti patrimoni siciliani, assicuravano che le merci spedite dal porto dello stretto e dirette in Terrasanta, fossero esenti da tasse.


Oggi, a distanza di secoli, sono stati recuperati e promossi diversi itinerari siciliani che offrono ai peregrini del XXI secolo un’esperienza di connubio tra natura, cultura, spiritualità e avventura. Ai turisti-peregrini l’Isola offre quattro itinerari, attraverso i quali si possono ripercorrere le antiche vie (o parti di esse) che caratterizzavano l’esperienza spirituale della Sicilia medievale:

- La “Magna Via Francigena” ad esempio, è un percorso di circa 160 Km tra antiche rocche e paesaggi rurali lungo l’asse Palermo-Agrigento, incrociando anche la via di transumanza nel territorio di Castronovo di Sicilia.

Dopo secoli di abbandono, questo sentiero millenario, è stato recuperato ad iniziativa della Cura Arcivescovile di Agrigento. Il percorso tocca diversi piccoli centri, che collegano tre provincie siciliane: Palermo, Caltanissetta e Agrigento.


- “La Via Francigena Mazarese”, collega Palermo ad Agrigento attraverso un percorso che costeggia il lato sud-occidentale dell’Isola. Essa ingloba una parte della via Selinuntina, nel tratto tra Agrigento e Marsala (l’antica Lilybeum nel tratto greco) e una parte normanna da Marsala a Palermo, che si estende sulle orme della via romana tardo imperiale e delle vie di transumanza storiche dell’occidente siciliano.


- “La Via Francigena per le montagne” collega Palermo a Messina, attraversando l’intero arco dell’Appennino siculo, dalle cime delle Madonie alle colline degradanti verso il mare dei Peloritani. Essa ricalca il percorso della sua antenata costiera, la via “Palermo-Messina per le marine”, antica consolare romana lungo la quale è stato riportato il primo atto notarile che cita le Vie Francigene in Sicilia.


- “La Via Fabaria”, da Agrigento a Gela, ingloba una parte dell’antica Via Selinuntina (costituisce la “via greca” dell’antico percorso), mentre da Gela a Lentini, segue la parte normanna del cammino.


Dunque che dire se non zaino in spalla, mente e cuore aperti verso una riscoperta di sé stessi e della propria spiritualità attraverso la Sicilia..!







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